Siamo parte di un Ordine iniziato da sette laici mercanti  fiorentini del XIII secolo, amici tra loro e particolarmente attratti dalla figura di S. Maria, appunto i Servi di S. Maria.

Ricordiamo queste radici con un brano tratto dalla LEGENDA DE ORIGINE ORDINIS , la più antica testimonianza a noi pervenuta sulla storia delle origini e sulla vita dei primi padri.

“I nostri Padri per raggiungere liberamente e secondo giustizia il fine desiderato di vivere insieme, provvidero innanzi tutto  a sistemare le proprie cose: disposero in merito alle loro case e alle loro famiglie; lasciarono a queste il necessario; il resto, per il bene delle loro anime, lo distribuirono ai poveri e alle chiese; e decisero di non riservare assolutamente nulla per sé al momento della loro unione.

Abbandonarono le vesti preziose e ne indossarono altre più modeste… imposero una disciplina ai loro pensieri, parole, sentimenti ed azioni, cercando di evitare ogni eccesso e difetto e tenendo in tutto il giusto mezzo; applicandosi giorno e notte all’orazione, imparavano a piacere solo a Dio.

Così stabilitisi nel giusto amore verso Dio, verso se stessi e verso il prossimo, vennero in tanta stima presso il popolo che ogni giorno erano visitati da uomini e donne, i quali desideravano ottenere il loro aiuto presso Dio e aspiravano a informare la propria vita alle parole e agli esempi di quegli uomini santi. Per cui essi temettero fortemente di dispiacere a Dio per la distrazione che procurava loro un tale accorrere di persone…

Vi è un monte distante circa otto miglia dalla città di Firenze, chiamato monte Senario. Iddio dunque indicò ai nostri Padri questo monte e li spinse a salire su di esso e a stabilirvi la loro dimora, per soddisfare il loro desiderio di vita solitaria”.

 

Così parla  un servo di S. Maria dei nostri giorni.

“I Sette Padri hanno voluto – con il comune nome di Servi di S. Maria – indicare l’unità, la collaborazione, l’armonia di tutte le forme dell’Ordine. Nel rispetto delle varie culture e geografie…

Qualcuno dubita della utilità e della possibilità di sopravvivenza del nostro Ordine. Invece è così bello questo piccolo Ordine: necessario come la Vergine! Mi perdoni la Vergine il paragone. Questa Donna così silenziosa, piccola, minuta nel grande disegno biblico, disegno cosmico e cristologico insieme. Eppure nessuno può togliere questa figura tanto umile e piccola da un tale piano.

Questo piccolo Ordine ha per ideale il modello della più fragile fra tutte le creature, la Donna, simbolo della delicatezza del creato; proclama come programma il servizio, quale valore che attraversa per intero la Bibbia, e che soprattutto riassume tutta la vita di Cristo, il servo di Javhè… Poi il messaggio dell’amicizia e della fraternità, dentro un mondo così disperatamente bisognoso di amicizia e di fraternità; poi il connubio di bellezza e di grazia. Tutte forze energetiche da poter non solo andare avanti, ma anche da sperare per altri. Noi serviamo un Dio che suscita figli di Abramo anche dalle pietre…”.

( Davide M. Turoldo)

L’Ordine dei Servi di S. Maria ha sempre tenuto viva la dimensione contemplativa, in particolare, ma non soltanto, nel ramo femminile che riconosce in santa Giuliana Falconieri – nipote di uno dei sette Fondatori –  la propria iniziatrice. Lungo i secoli sono sorti, infatti, monasteri di sorelle dedite alla sequela del Signore nella preghiera, nel ritiro, nel silenzio, nonché attratte dalla Vergine Maria che nella vita quotidiana e nascosta di Nazaret ha maturato la sua realtà di madre, sposa e discepola.