La terra che prega
noi siamo, Signore;
la Vergine santa
la luna che splende.
Ma il sole, Signore,
sei tu nella notte,
sorgente segreta
di luce e speranza.
(Davide M. Montagna)

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L’ispirazione mariana che fin dalle origini caratterizza la nostra spiritualità si traduce in presenza discreta di Maria nelle nostre comunità di Servi e Serve: ancora, come a Cana, ci indica sempre e soltanto il Figlio Gesù.
Sfogliando le pagine del Vangelo, la vediamo capace di ascolto, di fiducia e abbandono, di servizio e compassione…
Essere Serve di Maria ci orienta sostanzialmente ad essere “serve come Maria”, cioè secondo il suo stile. 

“La Vergine – madre è la manifestazione dell’infinita misericordia divina nel creato; l’essere Servi di Maria vuol dire continuare nella vita, personale e comunitaria, la missione, la forza fecondatrice, la luce di Maria santissima.
La costante meditazione dei Servi di Maria è centrata sui momenti salienti del mistero di Maria: l’immacolata concezione, l’annunciazione, la natività del Figlio, la maternità divina, la sua partecipazione silenziosa al supremo patire del Figlio, la sua assunzione nei cieli.  Meditazione compiuta non a scopo di precisare concettualmente i contenuti del mistero di Maria, ma con la
finalità di tradurre i concetti, le conoscenze nel vissuto, in modo che il mistero di Maria appaia e si riveli nella vivente personalità dei suoi Servi, che in tal modo ne diventano delle viventi icone, immagini non dipinte ma vive”.
(Giovanni Vannucci)

Sei tu, o madre, l’anello che lega secoli e tempi antichi e futuri:  figlia di Sion, la pianta che porti la linfa viva del popolo eletto. Anche il creato in dolori di parto dal monte attende di nascere ancora: nell’obbedienza del nuovo Adamo e per te, Donna, che vivi di fede. O madre, nulla pur noi ti chiediamo: quanto è possibile appena di credere, e star con te sotto il legno in silenzio: sola risposta al mistero del mondo.

                                      (Davide M. Turoldo)

 

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